No alla proroga degli sfratti

Con le nuove norme i Comuni hanno strumenti e fondi sufficienti per affrontare i casi.
Alla lettera degli assessori di Roma, Milano e Napoli, che sulla questione della proroga degli sfratti chiedono un intervento urgente del Governo dichiarando come la mancata proroga metta a rischio oltre 50.000 famiglie, il ministro Lupi risponde che per l'emergenza casa "il governo nel 2014 non è stato a guardare, anzi, ha finalmente imboccato una strada nuova, cosciente che l'emergenza andava affrontata in modo più radicale e non con lo strumento vecchio e logoro della proroga gli sfratti".
"Sulla proroga degli sfratti - aggiunge Lupi - agli assessori di Milano, Roma e Napoli dico che non è drammatizzando un problema che lo si risolve". "I numeri che paventano - dice Lupi rivolto agli assessori - non corrispondono a quelli coinvolti dalla norma sulla proroga degli sfratti: la norma (articolo 1 comma 1 della legge 8 febbraio 2007, n. 9) riguardava 2.889 casi nel 2007 (1.120 a Roma, 789 a Napoli, 239 a Milano), la proroga dell'anno scorso circa 2.000. Non bisogna confondere i casi generalizzati di sfratto con quelli per cui veniva concessa la proroga, che si applicava ai nuclei familiari in possesso di determinati requisiti: reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro; che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni; malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, purchè non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza".
E aggiunge: "per l'emergenza casa il governo nel 2014 non è stato a guardare, anzi, ha finalmente imboccato una strada nuova, cosciente che l'emergenza andava affrontata in modo più radicale e non con lo strumento vecchio e logoro della proroga gli sfratti, che invece di risolvere il problema lo ha sempre e solo spostato su un altro soggetto. Sono stati rifinanziati il fondo per gli affitti e il fondo per la morosità incolpevole, 200 milioni al primo, 266 al secondo. Sono stati destinati 400 milioni alla ristrutturazione delle case popolari, più i fondi per l'acquisto della prima casa e il sostegno ai mutui. In totale gli investimenti per la casa hanno raggiunto i 2 miliardi e 300 milioni di euro, cosa mai fatta dai governi precedenti. Con le nuove norme - conclude il Ministro - i Comuni hanno strumenti e fondi sufficienti per affrontare i casi di cui stiamo parlando".
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