La manovra 2018 è legge

Con l’avallo di entrambi i rami del Parlamento, la Legge di Bilancio 2018 è in vigore dal 1° gennaio. Al netto di anticipazioni, richieste ed emendamenti, riassumiamo infine che cosa cambia per i professionisti dell’edilizia.
Equo compenso e fatturazione elettronica: novità 
Il testo definitivo disambigua le indicazioni fornite dal decreto fiscale (Legge 172/2017) in merito al cosiddetto “equo compenso”. Per stornare qualsiasi abuso del contraente sul professionista, nei contratti non potranno più essere inserite clausole vessatorie. 
È dunque rigettata la facoltà di modificare unilateralmente il contratto o di pretendere prestazioni aggiuntive. 
Non potranno essere stipulati accordi per eludere l’obbligo di forma scritta degli elementi fondamentali del contratto e il riconoscimento dei rimborsi per le spese legate alla prestazione. 
Infine, i professionisti dovranno essere pagati entro 60 giorni, pena una multa; ridotti invece da 45 a 30 giorni i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.  

La fatturazione elettronica tra privati sarà obbligatoria dal 2019, con esclusione di professionisti nel regime forfetario e dei minimi.

Sismabonus: 50-85%, prorogato al 2021
Invariate le condizioni per accedere agli sgravi fiscali per interventi atti a contenere il rischio sismico nei condomini. 
La detrazione parte dal 50% ma può raggiungere il 75% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e l’85% se l’intervento determina il passaggio a due classi di rischio inferiori. In questo caso, il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è pari a 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. 

Come novità, dal 2018 tra i beneficiari del sismabonus (e dell’ecobonus, come si vedrà a breve) ci sono anche gli IACP , gli istituti di edilizia popolare. 

Ecobonus per singole unità immobiliari: 50-65%, prorogato al 2018 con novità  
• 50%: detrazione inferiore (finora era al 65%) per sostituire finestre e infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza pari alla classe A di prodotto oppure con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. 
Si ricorda che, per l’installazione di ascensori, infissi e finestre l’Iva resta al 10% anche per chi presta il servizio. 

• 65%: per gli altri interventi di efficientamento energetico. In questo novero, contiamo varie fattispecie: lavori sull’involucro (strutture opache/cappotto); pannelli solari per la produzione di acqua calda; sistemi domotici; caldaie in classe A con le termovalvole; i micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100mila euro, a condizione che l’intervento porti a un risparmio di energia primaria pari al 20%; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, o per le spese sostenute all'acquisto e posa in opera di generatori d'aria calda a condensazione. 

Dal 1° gennaio 2018 il meccanismo della cessione del credito sarà essere esteso anche a chi esegue i lavori di efficientamento sulla singola unità immobiliare. La novità riguarda la versione relativa agli incapienti (con cessione anche alle banche) ma anche quella dedicata agli altri contribuenti (senza possibilità di cederlo alle banche). 
Chi riceve la cessione del bonus può anche trasferirlo nuovamente ad altri. Con 150 milioni di euro, il Fondo per il cosiddetto “ecoprestito” (istituito dal D.lgs. 102/2014) garantirà i mutui sottoscritti da quanti abbiano optato per simili interventi. 

Ecobonus per condomini: 70-75 %, prorogato al 2021 
• 70%: interventi sull’involucro dei condomìni che interessino almeno il 25% della superficie disperdente lorda; la soglia massima di detrazione per ogni unità immobiliare sale a 40mila euro. 

• 75%: lavori su parti comuni dei condomìni che migliorano la prestazione invernale ed estiva. Si potrà continuare a optare per la cessione del credito per tali interventi; per contro, l’ecobonus varrà per la prima volta anche per gli IACP adibiti a edilizia residenziale pubblica. 

Sismabonus + ecobonus per condomini: 80-85%, novità 
• 80%: interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati non solo alla riduzione del rischio sismico, ma anche alla riqualificazione energetica, otterranno una detrazione se determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore 

• 85%: idem, ma con un passaggio a due classi di rischio inferiori. La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo e verrà calcolata su una spesa massima di 136mila euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. 

Bonus ristrutturazioni: 50%, prorogato al 2018 
La detrazione per gli interventi di ristrutturazione è estesa anche agli IACP. Il limite massimo è di 96mila euro per unità immobiliare, per gli interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni degli edifici condominiali. 

Bonus Mobili: 50%, prorogato al 2018 
Medesima detrazione Irpef del 50%, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni). Il tetto di spesa si attesta sui 10mila euro per unità immobiliare. 

Bonus Verde: 36%, novità 
Concepito per contrastare il nero, sarà valido solo per il 2018 e coprirà interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private, impianti d’irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili.  
Lo sconto è concepito a unità immobiliare, con un tetto di spesa fissato a 5mila euro. Per gli interventi su parti comuni esterne di edifici condominiali, il limite va moltiplicato per il numero totale di unità abitative presenti. Tra le spese detraibili sono incluse quelle per la progettazione e la manutenzione connesse all'esecuzione degli interventi. 

Fondi per l’edilizia 
Sono stati istituiti fondi per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e del territorio e per la ristrutturazione dell’edilizia sanitaria. 
Si aggiungono 36 miliardi di euro al Fondo Investimenti istituito nel 2017, che già cubava 46 miliardi di euro fino al 2032. 

Un nuovo Fondo da 390 milioni di euro è destinato alla progettazione della messa in sicurezza degli edifici pubblici da destinare al cofinanziamento della redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e dei progetti definitivi degli enti locali di opere destinate in via prioritaria alla messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche. 

Sono infine stati assegnati circa 1,5 miliardi di euro alla manutenzione delle strade, 80 milioni di euro alla ricostruzione post-sisma, 60 milioni di euro per i Piccoli Comuni, 10 milioni di euro all’anno per le aree naturali protette, 70 milioni di euro all’anno per il rischio idrogeologico al Centro-Nord, 10 milioni di euro annui per il Fondo ‘Sport e Periferie’, 10 milioni di euro per Sport Bonus 50%, 4 milioni di euro annui per la ristrutturazione degli stadi di calcio. 

Ricostruzione Centro Italia 
Al miliardo di euro programmato nel 2017, se ne somma un altro per finanziare il nuovo piano di ricostruzione delle opere pubbliche nelle aree del centro Italia colpite dai terremoti del 2016. 
Per i Comuni del cratere, c’è la sospensione del pagamento dei mutui fino alla fine del 2018. 

IVA agevolata al 10% per i beni significativi nell'ambito dei lavori edili 
La determinazione del valore dei ‘beni significativi’ deve essere effettuata sulla base dell’autonomia funzionale delle parti staccate rispetto al manufatto principale. 
La fattura emessa dal prestatore che realizza l’intervento di recupero agevolato deve indicare il servizio oggetto della prestazione e il valore dei beni in oggetto.  

Tax credit per terme e alberghi 
Anche gli impianti termali gioveranno del tax credit già appannaggio delle strutture alberghiere in caso di riqualificazione: Il bonus ammonta al 65%, fino ad un massimo di 200.000 euro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2018. 

Per gli stabilimenti termali, in particolare, si tratterà di ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico, eliminazione delle barriere architettoniche, acquisto di mobili e componenti di arredo, realizzazione di piscine termali e per l’acquisizione di attrezzature ed apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle attività termali. 
Per contro, gli alberghi con oltre 25 posti letto dovranno compiere adeguamenti antincendio e presentare entro la fine del 2018 una SCIA parziale che attesti il rispetto di almeno quattro delle seguenti prescrizioni: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a deposito. 

Polizze catastrofali  
Queste polizze diventano detraibili: ciò significa che i premi per le assicurazioni contro il rischio di eventi calamitosi stipulate per le abitazioni godranno della stessa agevolazione fiscale oggi vigente per gli interessi passivi relativi ai mutui per l’acquisto della prima casa, le spese sanitarie, le polizze vita.  

Demolizione degli edifici abusivi 
Per combattere l’illegalità in edilizia, sono stati stanziati 10 milioni di euro - 5 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019 - per la demolizione degli edifici abusivi. Stanziati 500mila euro per l’istituzione di una banca dati centralizzata sull'abusivismo edilizio presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 
I Comuni dovranno obbligatoriamente segnalare al Ministero delle infrastrutture i casi di abusivismo rilevati sul territorio, pena una multa di 1.000 euro per funzionario. 

Riqualificazione delle dimore storiche 
Dal 1° gennaio 2019, dopo 7 anni di sospensione, saranno attivi gli incentivi per la riqualificazione delle dimore storiche. A tal fine, sono stati stanziati 10 milioni di euro per il 2019 e 20 milioni di euro dal 2020; altri 150 milioni di euro serviranno invece a saldare i debiti pregressi dei contributi fermi dal 2012.
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