La stampante 3D per le case: per realizzare alloggi a prezzi contenuti
La stampante 3D più grande del mondo – ben 12 metri di altezza – per
realizzare case in argilla, non è più solo un progetto di ricerca ma una
realtà, peraltro tutta italiana. L’artefice è WASP, azienda ravennate
leader nel mondo della stampa 3D.
La vocazione del gruppo è manifesta già nel nome, l’acronimo di World’s
Advanced Saving Project. La presentazione della BigDelta – così si
chiama la stampante gigante – avverrà all’interno di un raduno della
durata di tre giorni: il 18, 19 e 20 settembre la cittadina romagnola di
Massa Lombarda ospiterà una serie di workshop, conferenze, concerti e
spettacoli che animeranno il coronamento di questo sogno. Al centro
della scena in aperta campagna ci sarà, per la sua prima uscita
ufficiale, la mega stampante 3D di WASP.
La realizzazione della BigDelta è però molto più che un sogno realizzato se consideriamo che le stime internazionali prevedono entro il 2030 una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili ed adeguati per oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3000 dollari. Per soddisfare questa domanda le Nazioni Unite stimano che per i prossimi 15 anni vi sarà un fabbisogno giornaliero di 100.000 unità abitative.
WASP, che in questi anni ha fatto del concetto di autoproduzione e di conoscenza condivisa il cuore del progetto, propone una visione molto più estesa rispetto a quella di una casa a costo zero. Stiamo parlando della MakerEconomy , un nuovo modello in cui tutto può essere autoprodotto grazie a soluzioni condivise fornite dalla stampa 3D e legate alle necessità primarie: lavoro, salute e abitazione.
“La realtà del sogno” è il nome del raduno che vedrà pensiero filosofico, tecnologia e progresso sostenibile permeare le attività svolte al suo interno. Non mancherà l’arte: la BigDelta diventerà infatti palcoscenico e scenografia dello spettacolo teatrale Shamballa, presentato dal Teatro Rigodon, scritto e diretto da Alessandro Cavoli.
Tre giorni di innovazione e condivisione quelli del 18, 19 e 20 settembre, e chissà che in futuro questi giorni non siano ricordati come le date di una vera e propria rivoluzione.